Caporciano
L'Aquila
Il Gran Sasso
Capestrano
S. Stefano di Sessanio |
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Cenni Storici
Il Centro fu edificato presumibilmente dagli abitanti di Aufinum, che si ritirarono in questi luoghi per evitare le razzie barbariche. Nel III sec., Capestrano fu feudo di Tolomeo di Raiano, per poi passare, nei secoli seguenti, a Pietro Conte di Celano, od Antonio Piccolomini ed infine entrare a far parte nel XVI sec. del Regno di Napoli,divenendo possedimento mediceo.
Oggi centro agricolo in provincia dell'Aquila, 43 km a ESE del capoluogo, a 465 m nell'alta valle del Tirino. Comune di 43,08 km2 con 1064 ab.; produzione di zafferano, uva, mandorle, olive, ortaggi, cereali; allevamento ovino; piccole industrie di trasformazione. Nella necropoli di Capestrano si rinvenne la celebre statua di arte italica detta Guerriero di Capestrano (Chieti, Museo Archeologico Nazionale) del sec. VI a. C. Raffigura un guerriero armato rigidamente eretto e sostenuto da due pilastri, uno dei quali con un'iscrizione picena. Sul volto ha una maschera, forse funeraria. Il largo copricapo è interpretato da alcuni come uno scudo posto sul capo del guerriero defunto.
Il Guerriero Di Caporciano
Nel 1934, in un vigneto di Capestrano, viene rinvenuto uno dei più grandi misteri archeologici di tutti i tempi, si tratta di un monumento scultoreo, alto 235 cm, destinato ad avere una tale risonanza mondiale tanto da essere definito il “Guerriero italico” per antonomasia. Non si conosce bene la provenienza di questa magnifica opera, forse i Vestini o gli Umbri o più probabilmente i Sabini oppure le mani di genti lontane scolpirono l’imponente guerriero, ricavandolo da un unico blocco di pietra locale. Persino l’epigrafe incisa su un lato, dal basso all’alto, è scritta utilizzando un alfabeto difficile da decifrare, contribuendo così ad incrementare il mistero del “Guerriero di Capestrano”, oggi conservato a Chieti nel Museo Nazionale Archeologico
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